Lisa Carvell,sfida il morbo di Crohn
Buongiorno amici positivi oggi vi riporto la storia di Lisa Carvell, una splendida ragazza affetta da una terribile malattia.
Per affrontare una malattia è necessario trovare il coraggio di accettare i cambiamenti che questa apporta al tuo corpo e l’autoironia, alle volte, è uno degli strumenti più efficaci per alimentare quel coraggio e non lasciarsi abbattere.
Una ragazza di 28enne ha deciso di mettere da parte la vergogna e ha postato online una foto che la ritrae con la sua sacca artificiale – messa dopo un intervento di ileostomia – soprannominata “Steve” il giorno in cui ha capito che quell’intruso ad ogni modo le aveva salvato la vita.
Lisa Carvell è iniziata a star male nel 2008. Per due anni ha trascorso la maggior parte del suo tempo facendo avanti e indietro per gli ospedali, sino a quando i medici non sono riusciti a dare un nome a ciò che aveva. Il morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica dell’intestino.
Una notizia difficile da accettare per la ragazza, che nei quattro anni successivi si è sottoposta a pesanti cure, senza che queste portassero alcun risultato. La situazione di Lisa non migliorava e non era rimasta altra alternativa se non l’intervento chirurgico per rimuovere parte dell’intestino crasso, che l’avrebbe portata a vivere con una sacca per stomia.
“Ho pianto per un’ora con la mia infermiera chiedendole cosa avrei dovuto fare”, ha raccontato la ragazza, come si legge sul Daily Mail, “C’è voluto molto tempo per abituarmi, ma ho capito che avrei dovuto affrontare il problema, perché non c’era altro modo per vivere”.
L’intervento è terminato con successo, ma per Lisa la parte difficile era ancora da superare. Perché nello specchio vedeva riflesso un corpo “orribile”, che non poteva sperare di essere amato. Il ragazzo però le è stato al fianco in ogni pianto, in ogni crisi, aiutandola a guardarsi attraverso i suoi occhi, che non la vedevano solo come una persona malata.
“Mi ha fatto capire che ero la stessa persona di prima, nonostante quella cicatrice sullo stomaco”, spiega Lisa, “Pensavo che volesse cercare qualcun’altra, qualcuna che per vivere non dovesse servirsi di una sacca artificiale, ma lui non è andato da nessuna parte”.
E Lisa ha imparato ad accettare quella sacca che dopo anni di agonia le permetteva di vivere la sua vita. A Natale col pennarello nero ha disegnato sopra un volto sorridente e l’ha soprannominata Steve. Darle un nome significava non solo sdrammatizzare la situazione, ma anche accettare quel corpo estraneo, divenuto ormai familiare e fondamentale.
La malattia adesso si è stabilizzata e raccontando la sua storia Lisa vuole invitare chi dovesse affrontare il suo stesso percorso a farsi coraggio, ad accettarsi e non lasciare che la vergogna offuschi la gioia di essere vivi.