Roma, aperto il “Canapa Shop”
Buongiorno amici positivi, oggi vi ragguagliamo su una novità Italiana precisamente di Roma. Nel quartiere di San Lorenzo (Via dello scalo,30) è stato inaugurato il primo Canapa Caffè. Non aspettatevi un Coffee Shop come quelli di Amsterdam, tanto meno un Cannabis Social Club spagnolo.
“E’ uno spazio interamente dedicato alla cultura della canapa a 360 gradi, ma qui non si fuma a scopo ricreativo. E’ un’associazione culturale con tesseramento gratuito, dove poter scoprire tutti i benefici e i vantaggi che l’utilizzo di questa antica pianta può offrire”, spiega Luigi Mantuano, giovane imprenditore 30enne, con un passato da chef, che assieme al socio Carlo Monaco gestirà questa attività.
“Oltre all’area shop, dove si potranno acquistare alimenti, cosmetici, abiti e oggetti artigianali realizzati con la cannabis, ci sarà anche un lounge bar per degustare piatti a base di semi, oli e farine di canapa”, continua. “La vera novità e quello che ci differenzia dagli altri hemp bar che hanno già aperto a Bologna, Napoli e Milano, è la Therapy Room: sarà disposta una saletta apposita per i pazienti che usano la canapa a scopo terapeutico”.
Perché avete voluto creare uno spazio di questo tipo? Da dove nasce questa idea?
“Carlo ed io siamo due pazienti che da tempo hanno deciso di curarsi senza dover ricorrere alle medicine convenzionali, sostituendole con un farmaco legale a base di cannabis. Lo producono in Olanda e si chiama Bedrocan. Il mio socio soffre di anoressia nervosa, io di attacchi di panico, sono intollerante alle benzodiazepine e avevo bisogno di trovare farmaci che non mi dessero effetti collaterali.
Con l’apertura del Canapa Caffè, vogliamo dare la possibilità a chi si cura come noi, di avere un luogo dove socializzare e fare terapia anche quando non si è tra le pareti di casa. Inoltre, siamo due attivisti e da anni portiamo vanti battaglie antiproibizioniste. Canapa Caffè nasce infatti da Canapa Info Point, un’associazione nazionale che mira a informare e a sensibilizzare sulle molte qualità di questa pianta, che fino a tanti anni fa aveva una grande diffusione in Italia”.
Che cosa si potrà fare dentro il Canapa Caffè?
“Intanto sentirsi a proprio agio e passare del tempo di qualità. Saremo aperti dalle 10 del mattino fino a mezzanotte no stop, proprio per poter dare ai nostri associati la possibilità di vivere i nostri spazi durante tutta la giornata. Si potrà sorseggiare una tisana in tranquillità, mangiare uno spuntino, soffermarsi a leggere una rivista o controllare le mail grazie al servizio internet wi-fi. Chi vuole potrà acquistare prodotti alimentari, cosmetici, tessili e artigianali, conoscendo così le cooperative italiane che operano in questo settore. In programma ci sono tanti corsi formativi e informativi, e la sera si fa festa a suon di concerti reggae”.
Partiamo dall’offerta food…
“Si inizia la mattina con la colazione, durante la quale serviremo caffè, cappuccini, cornetti integrali, crostatine e infusi a base di canapa. Anche a pranzo e a cena, tutto il menù sarà declinato con questi ingredienti naturali. La canapa è un alimento nutraceutico, cioè che nutre e cura allo stesso tempo, non dà allergie ed è ricca di Omega 3 e Omega 6. Fa benissimo e tutti possono assaggiare i nostri piatti, perché i prodotti che usiamo non hanno il THC o se lo hanno, è sotto il livello consentito dalla legge, quindi non danno nessun effetto psicotropo.
Stiamo creando una nostra linea con il nostro marchio “Canapa Caffè”, ma intanto abbiamo voluto avviare delle collaborazioni con delle piccole cooperative italiane, sparse per tutto il territorio.
Nella nostra associazione ci sarà una bacheca con una cartina del nostro Paese, dove in ogni regione saranno segnalati i prodotti che andremo a trattare. Molte aziende già le conosciamo, abbiamo visto i loro campi, sappiamo come adoperano, i materiali e i laboratori che utilizzano”.
La vostra unicità è la sala terapeutica, dove i pazienti possono vaporizzare la loro medicina senza equivoci. Chi è che ne può usufruire?
“Tutti i pazienti che dimostrano di avere i documenti in regola per farlo. Ovviamente saranno solo maggiorenni. Chiederemo un documento di identità, la tessera sanitaria, il certificato medico che prescrive il piano terapeutico, la ricetta del dottore, che può essere quella di importazione diretta, attraverso le aziende sanitarie locali e le farmacia a loro convenzionate”.
Qual è la prassi da fare per curarsi con la cannabis?
“Il medico compila un modulo che va al Ministero della Salute, sezione stupefacenti. Qui prendono in visione la richiesta e una volta data l’autorizzazione, la mandano alla Bedrocan, in Olanda. E’ l’unica azienda europea autorizzata alla produzione e alla distribuzione di farmaci a base di marijuana in diversi Paesi. Una volta inviate al paziente le coordinate del bonifico per effettuare l’ordine, spediscono le inflorescenze in barattolo alla ASL, loro ti chiamano e tu le vai a ritirare. Questa è la prassi per l’importazione diretta.
Altrimenti il dottore fa una ricetta bianca e con quella si va in una delle pochissime farmacie galeniche autorizzate e si paga dai 25 euro ai 38 euro al grammo. Dei costi altissimi dunque. Chi in Italia non vuole usare la medicina convenzionale, è obbligato a spendere cifre esose. Nel Lazio non abbiamo ancora la legge sulla cannabis terapeutica, ma nelle regioni in cui c’è, si può prenderla da un medico convenzionato o da un ospedale, senza pagarla. Purtroppo chi non ha questo privilegio, molte volte la compra dallo spaccio locale o l’autoproduce”.