Orto sinergico
Buongiorno amici positivi oggi vorrei parlavi dell’orto sinergico e di qualche trucco per realizzarlo.
La prima domanda che viene in mente è: ma che vuol dire “sinergico”? Cosa c’entra con l’orto? Si tratta di far lavorare piante e terreno insieme, in sinergia: le piante nutrono il terreno, e il terreno nutre le piante. Non solo un’armonia tra apparenti opposti, ma una vera e propria scienza che studia il complesso rapporto tra i microrganismi che vivono nel terreno, i minerali, l’ossigeno, l’acqua, e come questo insieme possa far prosperare piante da orto in modo pari a quello delle più sofisticate tecniche agronomiche chimiche.
Una cosa è certa: dopo che avrai conosciuto l’orto sinergico, non guarderai al tuo orto nello stesso modo!
I quattro principi dell’orto sinergico
Hazelip mantenne i quattro principi dell’orto naturale concepito da Fukuoka:
1. nessuna lavorazione del terreno
2. nessun diserbo, né manuale né chimico
3. nessun fertilizzante, solo pollina o compost, ove necessario. Niente sovescio
4. nessun pesticida (e in generale nessun prodotto deterrente, neanche ecologico o biologico)
Già da molti anni i giardinieri e i biologi hanno compreso quanto sia importante lo strato superficiale del terreno, carico di humus e microrganismi. Rivoltarlo e interrarlo è la cosa più distruttiva che si possa fare.
Insetti e altri animali non devono essere combattuti, neanche con metodi biologici (come il macerato o il decotto d’aglio) o con insetti predatori (ad esempio le coccinelle). Questo porterebbe ad uno squilibrio biologico. Un orto sinergico ben tenuto e avviato è sano, e raramente le piante si ammalano o sono preda di insetti, che comunque non sono distruttivi come nelle monocolture.
Il potere rigenerativo della paglia
Nel suo podere Fukuoka coltivava soprattutto cereali, e aveva quindi a disposizione una gran quantità di paglia (che contiene cellulosa e si degrada lentamente). Una volta pulite le spighe, lasciava la paglia a decomporsi direttamente sul terreno. Tutta la paglia che il campo produceva veniva redistribuita sulle colture. Così facendo si crea una sorta di “compost” di superficie, nel quale i microrganismi demoliscono i resti, e l’acqua piovana li integra nel terreno.
Inoltre la paglia provvede anche a una pacciamatura tale che non crescano le erbacce ed è un efficace metodo dissuasorio per gli uccelli.
Lotta alle infestanti
Naturalmente a questo punto sarete curiosi di sapere come l’agricoltura sinergica prenda la questione delle infestanti. Semplicemente – dice Fukuoka – mi sono accorto che nel momento in cui smettevo di togliere le erbacce e zappare il terreno, queste diminuivano.
Poniamo il caso, quello più frequente, di trovarsi alle prese con un orto precedentemente coltivato in maniera tradizionale, quindi con fertilizzanti e erbicidi. Il primo passo da fare è rigenerare il terreno, e su questo l’orto sinergico impone pazienza, anche tre anni per avere un terreno pulito, vivo e sano.
Le erbacce si contrastano con altre “erbacce”, cioè con piante pioniere che migliorano la struttura e i nutrienti nel suolo. Il trifoglio, ad esempio, è ideale, poiché è una leguminosa azotofissatrice, è invadente, è bassa (quindi in mezzo potremmo coltivare altre piante più alte, anche da fiore). Altre piante adatte, a seconda del terreno, sono le crucifere spontanee, come l’indaco.
Pacciamatura verde
Da non confondere con la concimazione verde, assieme alla quale rappresenta uno dei momenti principali della rifertilizzazione del suolo, specie se sfruttato, povero e infestato da erbacce.
Si seminano piante pioniere, invadenti, striscianti, preferibilmente appartenenti alla famiglia delle leguminose, di taglia bassa o comunque inferiore rispetto alla coltura da impiantare.
La concimazione verde
Si tratta di falciare e lasciare sul terreno tutto ciò che rimane della parte aerea della pianta. Tutto deve decomporsi sul terreno, non in compostiera. I residui piccoli possono essere lasciati come sono, mentre quelli più grandi devono essere triturati. A tale proposito è assolutamente indispensabile avere un biotrituratore a scoppio, che sia in grado di sminuzzare detriti anche di un certo spessore. Se raccogliete materiale da altri orti, dal bosco (serve l’autorizzazione), dai campi incolti, siate sicuri che non ci siano patologie in atto, e possibilmente levate eventuali limacce o chiocciole.
Alternate strati di materiale più acquoso a materiale più secco. La degradazione libera nel terreno una gran quantità di sostanze utili (vitamine, antibiotici naturali, minerali, ecc. ) che porta alla produzione di humus e alla complessa rete di microrganismi chiamati micorrize.
Come si costruisce l’orto sinergico?
Partendo da una situazione tipo, cioè un orto o poco o nulla lavorato, o un orto lavorato ma con tecniche tradizionali, la prima cosa da fare è accertarsi che non ci sia una soletta di lavorazione, e nel caso romperla con il ripper.
Se il terreno dovesse presentarsi pieno di rovi o altre erbacce si possono usare gli animali, come anatre, galline e maiali, ma anche capre. Non è raro infatti che gli orti sinergici abbiano un pollaio o un recinto per animali da cortile. I maiali, in particolare, scavano e smuovono il terreno.
Il secondo passaggio prevede sia pacciamatura verde che concimazione verde. Potrete essere messi a dura prova, perché a seconda del vostro terreno, possono volerci anni prima di ottenere un suolo fertile e sano.
L’orto sinergico vero e proprio nasce con i bancali di terra. Si segnano delle corsie alla distanza necessaria per poterci passare in mezzo (eventualmente anche con mezzi meccanici) e si preleva la terra dalle corsie di passaggio per metterla a fianco, creando il bancale, che non deve essere più ampio di 1,20 cm (al massimo 1,50 cm) e lungo a piacere, ma se ogni 4-5 metri ci sono delle interruzioni, il passaggio da un lato all’altro sarà più facile.