L’uomo che salva le tartarughe
Buongiorno amici positivi oggi vi racconto la storia di un uomo Italiano che si chiama Rino.
Rino (43 anni) attualmente non si è premurato di salvare solo qualche esemplare di questi calmissimi animali ma ne ha salvati ben 200, di tutte le specie sia acquatiche che terrestri e ha creato un vero Tartamondo nella piana di Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria.
Rino le accoglie da ogni parte d’Italia, quando i proprietari non le vogliono più o quando vengono sequestrate dalle forze dell’ordine. Le cura, dà loro da magiare, crea habitat su misura, ne studia il comportamento, vegliando su di loro durante il letargo invernale e osservandole durante i mesi estivi, quando sono ‘più attive che mai’.
Rino lavora come impiegato ad Alessandria ma in realtà è erpetologo ed il suo primo incontro con le tartarughe è stato quando aveva 10 anni. Alle pendici dell’Etna incontrò una testuggine senza una zampetta e rimase a guardarla per tutto il giorno. Per realizzare il suo progetto ha aspettato il Duemila e l’arrivo di Afrodite, la sua preferita. “È con me da 16 anni. Una conoscente non voleva più saperne, non l’avessi presa l’avrebbe buttata nel water”.
La tartaruga appena adottata ha quindi fatto crescere in lui il desiderio di poterne salvare molte altre e quindi di creare il Tartamondo che lui spiega così:”È un’oasi, un rifugio, un’arca di Noè. Una realtà unica in Italia per tutelare le tartarughe, autoctone ed esotiche, rettili antichi, acuti, sensibili e affettuosi. Ci servirebbe almeno un ettaro dove ampliarsi, creare percorsi didattici, realizzare un museo e aprirsi al pubblico con un triplo scopo: salvaguardare dal rischio estinzione le specie autoctone, sia testuggini (così si chiamano correttamente quelle terrestri) che tartarughe di acqua dolce, educare, creare lavoro.
Dal 2010 il Tartamondo è una onlus con 75 soci, 143 animali sequestrati dal Corpo forestale e tutti gli altri portati da chi non può o non vuole più tenerli. “Abbiamo aiutato 25mila tartarughe molte date in adozione, realizzato ottomila ore di sensibilizzazione, siamo associati alla Fiadaa di Michela Vittoria Brambilla. Seguiamo tanti progetti: a breve reinseriremo 15 rare tartarughe palustri Emys orbicularis nel parco del Po”.
Per concludere Rino dichiara: Tartamondo porta avanti queste attività solo con l’aiuto dei soci, del 5 per mille e la vendita di qualche gadget, senza ricevere neanche un soldo dalle associazioni. Questa per Rino non è solo una passione. “È la mia vita. Ma le tartarughe sono sempre di più, gli spazi sempre meno, sta diventando difficile fare tutto, rispondere alle richieste. Ci fosse un ente disposto ad aiutarci, a concederci spazi adeguati, andremmo ovunque”. Lui, Afrodite e le altre.
Per chi volesse saperne di più vi allego il link del’associazione http://tartamondo.it/